Il sogno di una comunità solidale ed egualitaria attraversa da secoli la storia dell’umanità. L’esigenza di aggregarsi e di investire in un progetto di vita comune ha portato più persone ad allontanarsi dalla propria comunità di origine per fondarne una nuova. Questo libro – utilizzando gli strumenti dell’inchiesta sul campo – racconta e analizza il movimento comunardo contemporaneo che partendo dalla rivoluzione culturale negli Usa si allarga fino a comprendere le odierne esperienze europee e italiane.
Nel corso del tempo la geografia della vita comunitaria è cambiata: le esperienze più radicali e ideologiche hanno lasciato spazio agli «ecovillaggi», un modello di vita condivisa ispirato alle pratiche e alle teorie di una più generale cultura ecologica.
Le Comuni di seconda generazione rappresentano uno stadio più avanzato del discorso comunitario. Se le prime erano soprattutto esperienze di contestazione, le seconde si presentano come proposte di un vissuto collettivo concreto, realisticamente alternativo. A guidare le nuove realtà comunarde è l’idea di una vita sottratta agli imperativi della società dei consumi, di comunità aperte e integrate nel territorio capaci di testare altri rapporti sociali ed economici. Nella ricerca di nuovi valori d’uso, di altre convivialità, di economie sostenibili e di forme di valorizzazione del contesto nel quale sono collocate, queste comunità entrano in risonanza con il più ampio movimento dei «beni comuni».
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