Riti, simboli e storie della lotta partigiana

Durante la guerra di Liberazione, come in altre circostanze simili, lo scontro tra i contendenti avviene sul piano dell’offesa armata, della distruzione di corpi e cose, ma anche su quello dei segni e dei significati culturali: un conflitto parallelo tra contrapposte visioni del mondo che uomini e donne impiegano per mostrare le proprie ragioni, per distinguersi, per esistere.

Dall’universo simbolico che scaturisce, dalla forte carica emotiva spesa da quanti rimasero coinvolti nasce il senso di questo libro. Riti, consuetudini, apparati simbolici e miti sono gli argomenti che si indagano dell’avventura partigiana; un’avventura inizialmente priva di precise norme e, per questo motivo, capace di dare sfogo a una sorta di «creatività a caldo» che, nell’immediatezza degli eventi, costruisce e controlla l’immaginario.

Il lavoro prende avvio dalle reazioni popolari dopo la caduta di Mussolini del luglio ’43; fatto che si tramuta in un rovesciamento di potere espresso con numerose allegorie, al punto da trasformarsi in un vero e proprio carnevale di cui il duce può solo esserne il re. Si passa poi a indagare le esperienze della guerriglia: dalla ricerca di un’identità che rappresenti i combattenti come nuovi soldati e nuovi italiani all’uso degli apparati simbolici in tutte le fasi degli scontri armati, alla creazione di personaggi mitici della Resistenza, come Cino Moscatelli e Filippo Maria Beltrami, e al tramandarsi nel tempo della loro «leggenda». La ricerca si conclude con il ritorno a Mussolini, alle diverse memorie proposte dalla gente comune, tra critiche, aspettative mancate e condizionamenti della propaganda ancora attivi.

autor*

(1952) si occupa di storia e cultura dei ceti popolari. Fa parte del collettivo di lavoro dell’Istituto Ernesto de Martino; è membro del comitato scientifico dell’Istituto storico della Resistenza di Novara e del Verbano Cusio Ossola. Tra le sue pubblicazioni: La terra delle tre lune. Classi popolari nella prima metà nel Novecento in un paese dell’alto Piemonte, Milano 1989; Uomini di ferriera. Esperienze operaie alla Cobianchi di Omegna, Verbania 1999; Pietre bianche. Vita e lavoro nelle cave di granito del lago d’Orta, Verbania 2004.

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Vesti la giubba di battaglia

    Miti, riti e simboli della guerra partigiana
pagine: 
    256
anno: 
    2009
isbn: 
    9788889969595
libro 17,00

Vesti la giubba di battaglia

    Miti, riti e simboli della guerra partigiana
Riti, simboli e storie della lotta partigiana
libro 17,00

Durante la guerra di Liberazione, come in altre circostanze simili, lo scontro tra i contendenti avviene sul piano dell’offesa armata, della distruzione di corpi e cose, ma anche su quello dei segni e dei significati culturali: un conflitto parallelo tra contrapposte visioni del mondo che uomini e donne impiegano per mostrare le proprie ragioni, per distinguersi, per esistere.

Dall’universo simbolico che scaturisce, dalla forte carica emotiva spesa da quanti rimasero coinvolti nasce il senso di questo libro. Riti, consuetudini, apparati simbolici e miti sono gli argomenti che si indagano dell’avventura partigiana; un’avventura inizialmente priva di precise norme e, per questo motivo, capace di dare sfogo a una sorta di «creatività a caldo» che, nell’immediatezza degli eventi, costruisce e controlla l’immaginario.

Il lavoro prende avvio dalle reazioni popolari dopo la caduta di Mussolini del luglio ’43; fatto che si tramuta in un rovesciamento di potere espresso con numerose allegorie, al punto da trasformarsi in un vero e proprio carnevale di cui il duce può solo esserne il re. Si passa poi a indagare le esperienze della guerriglia: dalla ricerca di un’identità che rappresenti i combattenti come nuovi soldati e nuovi italiani all’uso degli apparati simbolici in tutte le fasi degli scontri armati, alla creazione di personaggi mitici della Resistenza, come Cino Moscatelli e Filippo Maria Beltrami, e al tramandarsi nel tempo della loro «leggenda». La ricerca si conclude con il ritorno a Mussolini, alle diverse memorie proposte dalla gente comune, tra critiche, aspettative mancate e condizionamenti della propaganda ancora attivi.

(1952) si occupa di storia e cultura dei ceti popolari. Fa parte del collettivo di lavoro dell’Istituto Ernesto de Martino; è membro del comitato scientifico dell’Istituto storico della Resistenza di Novara e del Verbano Cusio Ossola. Tra le sue pubblicazioni: La terra delle tre lune. Classi popolari nella prima metà nel Novecento in un paese dell’alto Piemonte, Milano 1989; Uomini di ferriera. Esperienze operaie alla Cobianchi di Omegna, Verbania 1999; Pietre bianche. Vita e lavoro nelle cave di granito del lago d’Orta, Verbania 2004.

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pagine: 
    256
anno: 
    2009
isbn: 
    9788889969595

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