Un memoriale per Alfredo Tradardi
a cura di Diana Carminati

Un memoriale per Alfredo Tradardi. Un piccolo gesto tempestivo che ci ricordi chi è stato questo intellettuale «patafisico». Un libro capace di raccontare, in un mannello di pagine, la fisionomia complessa, sfaccettata di un «giusto», di un individuo coraggioso, estraneo a ogni forma di autocompiacimento, di egocentrismo, di esibizionismo, anche quando, da post-futurista, si metteva sulla scena, ma sempre nascondendosi dietro la causa che perorava.

Le molte vite vissute da Alfredo – nell’ingegneria informatica, nel teatro e nell’organizzazione culturale, nell’amministrazione pubblica e nella privata ricerca della giustizia e della verità, nell’impegno politico – vengono qui dipanate, in una rapsodia a più voci, che restituisce, in prima approssimazione, l’uomo, il teorico, il militante, l’artista.

autor*

già docente di Storia dell’Europa contemporanea all’Università di Torino. Direttrice nel 1995-1998 del Cirsde (Centro Interdipartimentale di Ricerche e Studi delle donne e di Genere) presso l’Università di Torino. Dal 2003 al 2006 ha seguito progetti a Gaza City con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il Comune di Torino e l’Associazione Almaterra. Dal 2006 fa parte del gruppo ISM-Italia, e ha curato attività culturali sulla questione israelo-palestinese. Nell’ultimo decennio ha scritto, con Alfredo Tradardi ed Enrico Bartolomei, Gaza e l’industria israeliana della violenza (DeriveApprodi 2015) e Esclusi. La globalizzazione neoliberista del colonialismo d’insediamento (DeriveApprodi 2017).

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Una vita da eretico

    Alfredo Tradardi: dalla comunità concreta olivettiana a un mondo di esclusi
pagine: 
    232
anno: 
    2019
isbn: 
    9788865482810
libro 19,00

Una vita da eretico

    Alfredo Tradardi: dalla comunità concreta olivettiana a un mondo di esclusi
Un memoriale per Alfredo Tradardi
libro 19,00
a cura di Diana Carminati

Un memoriale per Alfredo Tradardi. Un piccolo gesto tempestivo che ci ricordi chi è stato questo intellettuale «patafisico». Un libro capace di raccontare, in un mannello di pagine, la fisionomia complessa, sfaccettata di un «giusto», di un individuo coraggioso, estraneo a ogni forma di autocompiacimento, di egocentrismo, di esibizionismo, anche quando, da post-futurista, si metteva sulla scena, ma sempre nascondendosi dietro la causa che perorava.

Le molte vite vissute da Alfredo – nell’ingegneria informatica, nel teatro e nell’organizzazione culturale, nell’amministrazione pubblica e nella privata ricerca della giustizia e della verità, nell’impegno politico – vengono qui dipanate, in una rapsodia a più voci, che restituisce, in prima approssimazione, l’uomo, il teorico, il militante, l’artista.

già docente di Storia dell’Europa contemporanea all’Università di Torino. Direttrice nel 1995-1998 del Cirsde (Centro Interdipartimentale di Ricerche e Studi delle donne e di Genere) presso l’Università di Torino. Dal 2003 al 2006 ha seguito progetti a Gaza City con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il Comune di Torino e l’Associazione Almaterra. Dal 2006 fa parte del gruppo ISM-Italia, e ha curato attività culturali sulla questione israelo-palestinese. Nell’ultimo decennio ha scritto, con Alfredo Tradardi ed Enrico Bartolomei, Gaza e l’industria israeliana della violenza (DeriveApprodi 2015) e Esclusi. La globalizzazione neoliberista del colonialismo d’insediamento (DeriveApprodi 2017).

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pagine: 
    232
anno: 
    2019
isbn: 
    9788865482810

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