a cura di Diana Carminati
Un memoriale per Alfredo Tradardi. Un piccolo gesto tempestivo che ci ricordi chi è stato questo intellettuale «patafisico». Un libro capace di raccontare, in un mannello di pagine, la fisionomia complessa, sfaccettata di un «giusto», di un individuo coraggioso, estraneo a ogni forma di autocompiacimento, di egocentrismo, di esibizionismo, anche quando, da post-futurista, si metteva sulla scena, ma sempre nascondendosi dietro la causa che perorava.
Le molte vite vissute da Alfredo – nell’ingegneria informatica, nel teatro e nell’organizzazione culturale, nell’amministrazione pubblica e nella privata ricerca della giustizia e della verità, nell’impegno politico – vengono qui dipanate, in una rapsodia a più voci, che restituisce, in prima approssimazione, l’uomo, il teorico, il militante, l’artista.
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