Antonio Labriola non è forse, oggi, una figura nota ai più. Eppure lo si può considerare il primo grande intellettuale marxista italiano, e annoverare tra i più originali teorici del materialismo storico. Labriola fu, negli ultimi anni dell’Ottocento, tra gli interlocutori epistolari del vecchio Engels e tra i corrispondenti dei massimi dirigenti del nascente movimento operaio europeo, da Kautsky a Victor Adler, da Plechanov a Bernstein, da Sorel a Liebknecht. Fu, soprattutto, l’autore di tre magistrali Saggi intorno alla concezione materialistica della storia che imposero la lezione marx-engelsiana nel dibattito culturale e politico italiano. Sull’incidenza della lezione labrioliana nello sviluppo del marxismo teorico novecentesco la discussione tra gli storici è tuttavia aperta, come controversa è la misura della sua influenza sulla formazione filosofica e politica e sul processo di sviluppo del marxismo di Gramsci negli anni dell’«Ordine Nuovo» e del carcere. In questo libro, mettendo a frutto la profonda conoscenza dei testi maturata nella collaborazione all’«Edizione Nazionale delle Opere di Antonio Labriola», Alberto Burgio fa il punto su tutti questi problemi, sviluppando un’analisi rigorosa e innovativa dei fondamentali nodi teorici del marxismo labrioliano.
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