Un libro sulla devastazione di Roma città vetrina: architetture meravigliose, famose in tutto il mondo, che si trasformano in «business park», luoghi che dividono il territorio da chi lo abita. Una città «in offerta» a un turismo di massa dissennato e distruttivo. La sfiducia a un ritorno della città pubblica, a una nuova geografia degli spazi dell’abitare.
Ma per i due autori, profondi conoscitori della sua architettura e della sua urbanistica, vi è ancora possibilità per il sogno di un cambiamento. E in questo libro lo raccontano.
Con parole, inchieste, narrazioni, viaggi. Fornendo dati, mappe e disegni tematici, ci conducono all’interno di un territorio che vuole resistere a chi intende mercificare l’intera vita dei suoi abitanti. La rinascita di Roma può cominciare solo dall’invenzione e sperimentazione di nuove forme di vita quotidiana capaci di ribellarsi all’ordine sociale vigente.
Il libro intreccia storie che entrano nelle abitazioni dei quartieri periferici, incrocia dei cammelli alla fermata di un autobus, segue trolley a piazza San Pietro, demistifica la narrazione olimpica, si avventura in parchi fatti di palazzine, entra in un carcere militare, s’imbatte in un delitto, ricostruisce meticolosamente storie di rendita urbana…
E, usando il registro saggistico mischiato a quello della narrazione, pone due domande cruciali: possiamo non arrenderci a una realtà che sappiamo riconoscere come del tutto insensata? È possibile che i sogni della rinascita di Roma rifioriscano?
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