Il grido che esce da queste pagine è viscerale e devastante come passare una notte nella stessa “galleria del buco”.

Reietti e fuorilegge è una straordinaria documentazione etnografica sulla vita di un gruppo di eroinomani homeless di San Francisco. È il frutto di una ricerca durata oltre dieci anni, durante i quali gli autori hanno seguito i protagonisti del racconto nelle loro attività quotidiane e documentato le loro strategie di sopravvivenza – dai furti all’elemosina, dal lavoro a giornata alla raccolta dei rifiuti. A dispetto delle condizioni di insicurezza e precarietà imposte da una feroce politica di gestione punitiva della povertà estrema, ciò che emerge dalle pagine di questo lavoro è il quadro di una comunità strutturata, con le proprie gerarchie ed economie di scambio, amicizie e abusi, meschinità e amori. Questo libro trascina il lettore nei devastanti e sconvolgenti meandri della vita quotidiana di una comunità di persone costretta a vivere in quella che Primo Levi avrebbe definito una «zona grigia». La straordinaria abilità narrativa degli autori è una descrizione a tutto tondo della vita di questi «reietti» della metropoli: dai matrimoni ai funerali, dagli accampamenti urbani al carcere, passando per i reparti di terapia intensiva e i centri di disintossicazione, a emergere è un quadro di dickensiana memoria che non lascia al lettore alcuna scappatoia sulle ragioni di una vita condannata a tale ignominia. L’apparato fotografico, composto dalle oltre sessanta fotografie di Jeff Schonberg, costituisce parte integrante della documentazione etnografica, costringendo il lettore a confrontarsi non solo con le conseguenze visibili della violenza quotidiana, ma anche con il problema della rappresentazione della sofferenza e le sue conseguenze estetiche, morali e politiche. Un esempio di «antropologia critica applicata», dentro quella «zona grigia» dell’umano risultato di dissennate politiche sociali e misure neoliberiste.

autor*

insegna presso il dipartimento di Antropologia, Storia e Medicina sociale dell’Università della California. Ha condotto importanti ricerche etnografiche sulla guerriglia a El Salvador, sul lavoro nelle grandi piantagioni dell’America Centrale e sulla marginalità sociale nelle metropoli statunitensi. Con questo libro, edito per la prima volta dalla Cambridge University Press nel 1996 e tradotto in francese per le Editions du Seuil nella collana diretta da Pierre Bourdieu, ha vinto numerosi premi.

è fotografo e dottorando in antropologia medica presso l’Università della California (San Francisco e Berkeley).

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Reietti e fuorilegge

    Antropologia della violenza nella metropoli americana
pagine: 
    412
anno: 
    2019
isbn: 
    9788865482742
libro 28,00

Reietti e fuorilegge

    Antropologia della violenza nella metropoli americana
Il grido che esce da queste pagine è viscerale e devastante come passare una notte nella stessa “galleria del buco”.
libro 28,00

Reietti e fuorilegge è una straordinaria documentazione etnografica sulla vita di un gruppo di eroinomani homeless di San Francisco. È il frutto di una ricerca durata oltre dieci anni, durante i quali gli autori hanno seguito i protagonisti del racconto nelle loro attività quotidiane e documentato le loro strategie di sopravvivenza – dai furti all’elemosina, dal lavoro a giornata alla raccolta dei rifiuti. A dispetto delle condizioni di insicurezza e precarietà imposte da una feroce politica di gestione punitiva della povertà estrema, ciò che emerge dalle pagine di questo lavoro è il quadro di una comunità strutturata, con le proprie gerarchie ed economie di scambio, amicizie e abusi, meschinità e amori. Questo libro trascina il lettore nei devastanti e sconvolgenti meandri della vita quotidiana di una comunità di persone costretta a vivere in quella che Primo Levi avrebbe definito una «zona grigia». La straordinaria abilità narrativa degli autori è una descrizione a tutto tondo della vita di questi «reietti» della metropoli: dai matrimoni ai funerali, dagli accampamenti urbani al carcere, passando per i reparti di terapia intensiva e i centri di disintossicazione, a emergere è un quadro di dickensiana memoria che non lascia al lettore alcuna scappatoia sulle ragioni di una vita condannata a tale ignominia. L’apparato fotografico, composto dalle oltre sessanta fotografie di Jeff Schonberg, costituisce parte integrante della documentazione etnografica, costringendo il lettore a confrontarsi non solo con le conseguenze visibili della violenza quotidiana, ma anche con il problema della rappresentazione della sofferenza e le sue conseguenze estetiche, morali e politiche. Un esempio di «antropologia critica applicata», dentro quella «zona grigia» dell’umano risultato di dissennate politiche sociali e misure neoliberiste.

insegna presso il dipartimento di Antropologia, Storia e Medicina sociale dell’Università della California. Ha condotto importanti ricerche etnografiche sulla guerriglia a El Salvador, sul lavoro nelle grandi piantagioni dell’America Centrale e sulla marginalità sociale nelle metropoli statunitensi. Con questo libro, edito per la prima volta dalla Cambridge University Press nel 1996 e tradotto in francese per le Editions du Seuil nella collana diretta da Pierre Bourdieu, ha vinto numerosi premi.

è fotografo e dottorando in antropologia medica presso l’Università della California (San Francisco e Berkeley).

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pagine: 
    412
anno: 
    2019
isbn: 
    9788865482742

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