Democrazia e governo nel cuore della nostra modernità politica

a cura di Alessandro Guerra

Il Direttorio è un momento preciso della Rivoluzione francese. Un periodo che comincia nel 1795, sulla spinta della liquidazione del Governo di Salute Pubblica, il regime del Terrore di Robespierre, e si conclude con il colpo di stato del 18 brumaio di Napoleone nel 1799. È un regime politico votato allo smantellamento sistematico della proposta politica dei rivoluzionari, fondata sull’eguaglianza sociale come reciprocità di libertà e la democrazia attiva all’interno della quale il popolo – che controlla e revoca i propri rappresentanti – discute e agisce lo spazio pubblico, resistendo con l’insurrezione all’oppressione.

Alle istanze democratiche della rivoluzione il regime del Direttorio oppone il diritto di proprietà, il rifiuto dell’eguaglianza dei diritti politici per tutti i cittadini e l’esclusiva di governo per ceto sociale. Un governo di classe che liquida i diritti sociali, per imporre nuovi doveri e che senza popolo verrà stritolato nell’unico vero potere alternativo: i soldati di Bonaparte. Riflettere oggi sui vicoli ciechi della più importante avventura politica della modernità significa poter pensare in profondità la nostra stessa democrazia.

 

autor*

è docente di Storia presso l'Università di Paris-Nanterre.

è docente di Storia all'Università di Rouen.

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Nel labirinto della Rivoluzione Francese

    La Repubblica senza democrazia del Direttorio
pagine: 
    224
anno: 
    2021
isbn: 
    9788865484012
libro 18,00

Nel labirinto della Rivoluzione Francese

    La Repubblica senza democrazia del Direttorio
Democrazia e governo nel cuore della nostra modernità politica
libro 18,00

a cura di Alessandro Guerra

Il Direttorio è un momento preciso della Rivoluzione francese. Un periodo che comincia nel 1795, sulla spinta della liquidazione del Governo di Salute Pubblica, il regime del Terrore di Robespierre, e si conclude con il colpo di stato del 18 brumaio di Napoleone nel 1799. È un regime politico votato allo smantellamento sistematico della proposta politica dei rivoluzionari, fondata sull’eguaglianza sociale come reciprocità di libertà e la democrazia attiva all’interno della quale il popolo – che controlla e revoca i propri rappresentanti – discute e agisce lo spazio pubblico, resistendo con l’insurrezione all’oppressione.

Alle istanze democratiche della rivoluzione il regime del Direttorio oppone il diritto di proprietà, il rifiuto dell’eguaglianza dei diritti politici per tutti i cittadini e l’esclusiva di governo per ceto sociale. Un governo di classe che liquida i diritti sociali, per imporre nuovi doveri e che senza popolo verrà stritolato nell’unico vero potere alternativo: i soldati di Bonaparte. Riflettere oggi sui vicoli ciechi della più importante avventura politica della modernità significa poter pensare in profondità la nostra stessa democrazia.

 

è docente di Storia presso l'Università di Paris-Nanterre.

è docente di Storia all'Università di Rouen.

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pagine: 
    224
anno: 
    2021
isbn: 
    9788865484012

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