Un saggio storico sul Maggio ’68.

Questo saggio sul «Maggio ’68» – pubblicato nel luglio dello stesso anno sulla rivista «Quaderni piacentini» – è stato scritto nel bel mezzo del fuoco delle barricate parigine.

A suggellarlo come un «classico» di quell’anno è la sua lettura degli eventi del tutto in controtendenza con le categorie interpretative allora in voga nella sinistra sia istituzionale che rivoluzionaria. Infatti, gli autori, nell’analizzare e descrivere la rivolta studentesca e operaia in atto ignorarono del tutto gli schemi ideologici del marxismo-leninismo, del maoismo, dell’anarchismo ecc. Furono piuttosto le categorie «operaismo italiano», forgiate nel corso degli anni Sessanta nei laboratori delle riviste «quaderni rossi» e «classe operaia», a essere utilizzate in questo saggio nel quale si sostiene, con grande lungimiranza, che quel che sta accadendo in Francia non è che l’inizio di una rivolta generalizzata.

All’atto della sua pubblicazione il saggio destò, negli ambienti intellettuali e militanti della sinistra rivoluzionaria italiana, un vespaio di polemiche e di discussioni appunto per la sua visione eretica di quanto accaduto. Oggi, la sua riproposta editoriale nella nostra collana «Biblioteca dell’operaismo» non ha un valore di sola documentazione storica. Piuttosto essa intende contribuire al dibattito in corso sui destini strategici dei movimenti new global.

Il saggio storico prevede una presentazione teorica degli autori e il racconto del loro viaggio di andata e ritorno che si avvalse anche della partecipazione di Ruggero Savinio, figlio di Alberto Savinio e nipote di Giorgio de Chirico.

autor*

(Trieste, 1937) ha insegnato in varie Università, in Italia e in Germania. Si è occupato di storia del movimento operaio, ha partecipato alla fondazione di riviste quali «Classe operaia» e «Primo Maggio». Espulso dall’Università, ha scelto di fare il consulente e in questa veste è stato coordinatore del settore merci del Piano Generale dei Trasporti e della Logistica (1998-2000), membro del Comitato scientifico per il Piano Nazionale della Logistica (2010-2012) ed esperto del CNEL sui problemi marittimo-portuali.

ato nel 1934, è, assieme a Sergio Bologna, tra i principali e più prestigiosi esponenti teorici del cosiddetto «operaismo italiano». Filosofo e urbanista, ha insegnato presso importanti università europee.

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Maggio ’68 in Francia

pagine: 
    96
anno: 
    2008
isbn: 
    9788889969533
libro 10,00

Maggio ’68 in Francia

Un saggio storico sul Maggio ’68.
libro 10,00

Questo saggio sul «Maggio ’68» – pubblicato nel luglio dello stesso anno sulla rivista «Quaderni piacentini» – è stato scritto nel bel mezzo del fuoco delle barricate parigine.

A suggellarlo come un «classico» di quell’anno è la sua lettura degli eventi del tutto in controtendenza con le categorie interpretative allora in voga nella sinistra sia istituzionale che rivoluzionaria. Infatti, gli autori, nell’analizzare e descrivere la rivolta studentesca e operaia in atto ignorarono del tutto gli schemi ideologici del marxismo-leninismo, del maoismo, dell’anarchismo ecc. Furono piuttosto le categorie «operaismo italiano», forgiate nel corso degli anni Sessanta nei laboratori delle riviste «quaderni rossi» e «classe operaia», a essere utilizzate in questo saggio nel quale si sostiene, con grande lungimiranza, che quel che sta accadendo in Francia non è che l’inizio di una rivolta generalizzata.

All’atto della sua pubblicazione il saggio destò, negli ambienti intellettuali e militanti della sinistra rivoluzionaria italiana, un vespaio di polemiche e di discussioni appunto per la sua visione eretica di quanto accaduto. Oggi, la sua riproposta editoriale nella nostra collana «Biblioteca dell’operaismo» non ha un valore di sola documentazione storica. Piuttosto essa intende contribuire al dibattito in corso sui destini strategici dei movimenti new global.

Il saggio storico prevede una presentazione teorica degli autori e il racconto del loro viaggio di andata e ritorno che si avvalse anche della partecipazione di Ruggero Savinio, figlio di Alberto Savinio e nipote di Giorgio de Chirico.

(Trieste, 1937) ha insegnato in varie Università, in Italia e in Germania. Si è occupato di storia del movimento operaio, ha partecipato alla fondazione di riviste quali «Classe operaia» e «Primo Maggio». Espulso dall’Università, ha scelto di fare il consulente e in questa veste è stato coordinatore del settore merci del Piano Generale dei Trasporti e della Logistica (1998-2000), membro del Comitato scientifico per il Piano Nazionale della Logistica (2010-2012) ed esperto del CNEL sui problemi marittimo-portuali.

ato nel 1934, è, assieme a Sergio Bologna, tra i principali e più prestigiosi esponenti teorici del cosiddetto «operaismo italiano». Filosofo e urbanista, ha insegnato presso importanti università europee.

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pagine: 
    96
anno: 
    2008
isbn: 
    9788889969533

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