Le vicende editoriali di …ma l’amor mio non muore sono piuttosto travagliate. Pubblicato per la prima volta per la casa editrice Arcana nel 1971, rischiò il sequestro. Cosa che non accadde soltanto perché tutte le copie di quell’edizione furono vendute prima e andarono esaurite. Ripubblicato all’interno della collana «DeriveApprodi» presso la casa editrice Castelvecchi nel 1997, andò di nuovo rapidamente esaurito. Testo cult della storia del movimento antagonista italiano, ha meritato ora di essere riproposto.
All’interno troverete consigli utili su come fabbricare bottiglie incendiarie o su come difendersi dai gas lacrimogeni. Ricette per gli infusi di marijuana e per la produzione casalinga di sostanze stupefacenti. Indicazioni su come installare un ripetitore radio pirata o fare una serigrafia. Troverete le voci in presa diretta dei situazionisti, dei beat, dei capelloni, degli autonomi, di quelle avanguardie che da lì a poco si sarebbero estinte. Troverete volantini, racconti, stralci di giornali, cronache vere e false, illustrazioni, fumetti. Un’antologia di quella rivolta esistenziale, prima ancora che politica, che avrebbe incendiato gli anni Settanta italiani. Una critica ironica, divertita, colta, cattiva allo stato presente delle cose.
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