Claire Fontaine è il nome singolare e femminile di un «artista collettivo» attivo soprattutto tra Francia, Italia e Stati Uniti dall’inizio degli anni Duemila. Con la sua arte concettuale e politica, l’artista Claire Fontaine si è affermata tanto nel mondo dei musei e delle gallerie che trattano arte contemporanea quanto nel mondo delle pratiche militanti in cerca di nuovi immaginari della sovversione.
Migrazioni, società di controllo, rapporti tra i generi, sessualità, individualità, lavoro, movimenti politici e sociali, rivoluzioni, statuto dell’arte, statuto delle merci, praticabilità dell’amore, reclusione della famiglia […] sono alcuni dei temi che Claire Fontaine tratta con le sue opere ormai diffuse nei musei di tutto il mondo. Claire Fontaine è tuttavia anche, e soprattutto, un’entità pensante, capace di scrittura e di produzione teorica, che questo libro raccoglie.
Con 35 brevi saggi capaci di affinare le armi della critica dell’esistente e della produzione di concetti: lo «sciopero umano» per pensare le condizioni dell’emancipazione quando ogni spazio di libertà sembra precluso; l’artista ready-made scagliato contro l’identità individuale come unica forma di riconoscimento sociale; un nuovo femminismo per vivere l’amore.
Un piccolo libro di grande potenza teorica, dove la critica s’intreccia a neologismi, suggestioni e a un’arte della sovversione che maneggia con perizia immagini, teoria e poetica.
Recensioni
Roberto Tronk –
Qui l’intervista di Ilaria Bussoni
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