Scritto a fine anni Novanta, la nuova edizione di questo profetico volume di Mario Tronti mostra la radicale forza di anticipazione delle sue riflessioni

Il lungo tramonto dell’Occidente porta a compimento la fine della politica moderna. Attraverso il Novecento si leggono i passaggi di questo tragico percorso, in cui i caratteri fondativi del politico sono entrati in una crisi apparentemente irreversibile. Dietro resta una lunga storia, che passa attraverso le guerre di religione e le guerre civili, Hobbes e il Leviatano, la Rivoluzione, la nascita dell’individuo, del popolo e della classe, le forme di partito e le strutture di Stato. Ma il moderno si configura storicamente come conflitto e come compromesso tra categorie del politico e leggi dell’economia, tra lotta di classe e sviluppo del capitalismo. Al centro di questa storia, soggetto primario, si colloca il movimento operaio. E il movimento operaio – questa è la tesi del libro – è stato sconfitto non dal capitalismo, ma dalla democrazia.

autor*

è stato uomo politico, filosofo e scrittore. Negli anni Cinquanta aderisce al Partito comunista italiano. Nella sua riflessione intellettuale accoglie e rielabora politicamente la grande cultura della crisi novecentesca. Con Raniero Panzieri anima la rivista «Quaderni Rossi». Dirige poi «Classe Operaia». Partecipa a «Contropiano». Fonda «Laboratorio politico». per DeriveApprodi ha pubblicato: Noi operaisti (2009), Operai e capitale (2013), Abecedario di Mario Tronti (2016), La saggezza della lotta (2022)

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La politica al tramonto

anno: 
    2024
pagine: 
    208
isbn: 
    978-88-6548-496-8

La politica al tramonto

Scritto a fine anni Novanta, la nuova edizione di questo profetico volume di Mario Tronti mostra la radicale forza di anticipazione delle sue riflessioni

Il lungo tramonto dell’Occidente porta a compimento la fine della politica moderna. Attraverso il Novecento si leggono i passaggi di questo tragico percorso, in cui i caratteri fondativi del politico sono entrati in una crisi apparentemente irreversibile. Dietro resta una lunga storia, che passa attraverso le guerre di religione e le guerre civili, Hobbes e il Leviatano, la Rivoluzione, la nascita dell’individuo, del popolo e della classe, le forme di partito e le strutture di Stato. Ma il moderno si configura storicamente come conflitto e come compromesso tra categorie del politico e leggi dell’economia, tra lotta di classe e sviluppo del capitalismo. Al centro di questa storia, soggetto primario, si colloca il movimento operaio. E il movimento operaio – questa è la tesi del libro – è stato sconfitto non dal capitalismo, ma dalla democrazia.

è stato uomo politico, filosofo e scrittore. Negli anni Cinquanta aderisce al Partito comunista italiano. Nella sua riflessione intellettuale accoglie e rielabora politicamente la grande cultura della crisi novecentesca. Con Raniero Panzieri anima la rivista «Quaderni Rossi». Dirige poi «Classe Operaia». Partecipa a «Contropiano». Fonda «Laboratorio politico». per DeriveApprodi ha pubblicato: Noi operaisti (2009), Operai e capitale (2013), Abecedario di Mario Tronti (2016), La saggezza della lotta (2022)

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