Perché chiamiamo «democrazia» un paese dove il governo è stato eletto dal 20% degli elettori? Perché dopo ogni «riforma» stiamo peggio di prima? Come può un muro di cemento alto otto metri e lungo centinaia di chilometri diventare un «recinto difensivo»? Le torture di Abu Ghraib e Guantanamo sono «abusi», «pressioni fisiche moderate» o «tecniche di interrogatorio rafforzate»? Cosa trasforma un mercenario in «manager della sicurezza»? Perché nei telegiornali i Territori occupati diventano «Territori»?
Rispondere a queste domande significa occuparsi del grande protagonista del discorso pubblico contemporaneo: la menzogna. Se un tempo le verità inconfessabili del potere erano coperte dal silenzio e dal segreto, oggi la guerra contro la verità è combattuta e vinta sul terreno della parola e delle immagini. Questo libro ci spiega come funziona e a cosa serve l’odierna fabbrica del falso.
Recensioni
Roberto Tronk –
Recensione di Dario Ronzoni al libro La fabbrica del falso – Linkiesta.it – 18 aprile 2011
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Roberto Tronk –
Recensione di Francesco Bravi ai libri Nuova Panda schiavi in mano e La fabbrica del falso – «Le Monde Diplomatique» – 15 marzo 2011
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Roberto Tronk –
Recensione di Roberto Galtieri al libro La fabbrica del falso – da «Aurora», 01 aprile 2011
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