Qui si racconta l’attuale divenire del mondo secondo la metafora dell’apocalisse.
La brutalità si è impadronita delle relazioni umane e il nazional-socialismo riemerge come forza egemonica all’orizzonte del secolo. Eppure…
Eppure il capitalismo non è un dato naturale, ma la proiezione di un processo culturale. Non sappiamo immaginare il suo superamento solo perché la nostra immaginazione è intrappolata da una superstizione.
Ma le condizioni del comunismo non si sono dissolte.
Sono soltanto nascoste alla nostra visione.
E l’apocalisse è il caos oltre il quale la visione si fa possibile. Il ripresentarsi di quella prospettiva lo chiamo qui: secondo avvento del comunismo.
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