Nel turbinio dei sommovimenti sociali e politici degli anni Settanta, l’Autonomia è riuscita a mettere insieme Marx con l’antipsichiatria, la Comune di Parigi con la controcultura, il dadaismo con l’insurrezionalismo, l’operaismo con il femminismo e molto altro con molto altro ancora. Ma, soprattutto, nel suo agire l’Autonomia ha rappresentato una discontinuità profonda con le pratiche del Movimento operaio ufficiale. Essa non è stata un’organizzazione, bensì una molteplicità che si organizzava a partire da dove viveva, da dove lavorava o studiava. Nell’Autonomia hanno infatti convissuto tante specifiche autonomie: degli operai, degli studenti, delle donne, degli omosessuali, dei prigionieri, di chiunque scelse – a partire dalle proprie contraddizioni – la via della lotta contro il lavoro salariato e lo Stato, la via della sovversione della vita.
Se il Movimento degli anni Settanta finì per soccombere alle forze congiunte della macchina statale e del Partito comunista, la storia dell’Autonomia è quella di un’avventura rivoluzionaria la cui incandescenza è più che mai attuale.
Recensioni
Roberto Tronk –
Recensione di Enzo Mansueto a “Il ghiaccio era sottile” – dal Corriere del Mezzogiorno, 15 aprile 2012
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Roberto Tronk –
Recensione (in francese) di Jean-Marie Durand all’edizione francese di “Il ghiaccio era sottile” di Marcello Tarì – da «Les Inrockuptibles» dicembre 2011
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