a cura di Stefania Consigliere, Emanuele Fabiano, Alessia Solerio
Il diavolo e il feticismo della merce è ormai un classico dell’antropolgia contemporanea. Michael Taussig, antropologo australiano, in questo libro esplora il significato sociale della figura del diavolo nel folklore diffuso tra i lavoratori delle piantagioni e tra i minatori in Sud America. La trasformazione del male in feticcio, attraverso l’immagine del diavolo, fa da mediazione al conflitto tra forme di oggettivazione dell’essere umano che precedono e seguono l’avvento del capitalismo.
In evidenza risultano i nessi tra le narrative tradizionali fondate sul «patto col diavolo», nelle quali l’anima è barattata per un potere transitorio, e i modi in cui la produzione capitalistica trasforma i lavoratori in soggetti «alienati» dai beni dei quali sono i produttori. Concetti centrali del marxismo e dell’economia politica, quali mercificazione e alienazione, trovano in questa ricerca di antropologia sul campo un riscontro, capace di tradursi in un racconto avvincente sul lavoro e le strategie di resistenza per non soccombere a esso.
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