I protagonisti sono fuggiaschi, migranti, banditi per i paesi da cui scappano.

Nel 1939 un immigrato ebreo di origine polacca pubblicava in Francia, con lo pseudonimo di Jean Malaquais, il romanzo I giavanesi, vincendo il prestigioso premio letterario Renaudot. Fino a qualche anno prima, Jean Malaquais lavorava e viveva tra la Provenza e Parigi negli ambienti dei proletari immigrati.
I giavanesi è un romanzo ambientato nella Provenza degli anni Trenta, quella delle vecchie miniere di piombo e argento in cui si condensa quella fauna poco raccomandabile costituita dagli immigrati di mezzo mondo. Sono tedeschi che fuggono la Germania nazista, russi in rotta con il padre dei popoli, spagnoli con l’odio dei falangisti, italiani già stanchi di Mussolini, ma anche croati, polacchi, armeni, cinesi e arabi. Per la Francia sono tutti «giavanesi», una masnada arrivata da chissà dove, e le baracche in cui vivono diventano semplicemente l’«isola di Giava».
Il romanzo si snoda tra il fondo della miniera e il mondo in superficie in cui si fa di tutto per tirare a campare, tra il bordello di Estève e l’osteria di madame Michel, tra i gendarmi col chepì e le frane che accoppano.
I protagonisti sono fuggiaschi, migranti, banditi per i paesi da cui scappano e miserabili per quello in cui migrano; biografie impazzite di un’Europa che si avvicina al baratro. E la lingua del romanzo è quella di questa gente, un idioma vivo e potente che è riflesso del grande talento letterario di un autore che André Gide definì «un pari di Céline».

autor*

è nato a Varsavia nel 1908 da una famiglia ebrea, scomparsa nei campi di sterminio nazisti. Parte per la Francia nel 1926, dove per diversi anni lavora tra le miniere in Provenza e i mercati di Parigi. Grazie al sostegno di André Gide porta a termine il romanzo I giavanesi, con il quale si afferma come scrittore di grande talento. Dopo la Seconda guerra mondiale, nel 1943 si rifugia in Messico per trasferirsi poi negli Stati Uniti. Muore a Ginevra nel 1998 con la cittadinanza americana.

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I giavanesi

pagine: 
    240
anno: 
    2008
isbn: 
    9788889969250
libro 16,00

I giavanesi

I protagonisti sono fuggiaschi, migranti, banditi per i paesi da cui scappano.
libro 16,00

Nel 1939 un immigrato ebreo di origine polacca pubblicava in Francia, con lo pseudonimo di Jean Malaquais, il romanzo I giavanesi, vincendo il prestigioso premio letterario Renaudot. Fino a qualche anno prima, Jean Malaquais lavorava e viveva tra la Provenza e Parigi negli ambienti dei proletari immigrati.
I giavanesi è un romanzo ambientato nella Provenza degli anni Trenta, quella delle vecchie miniere di piombo e argento in cui si condensa quella fauna poco raccomandabile costituita dagli immigrati di mezzo mondo. Sono tedeschi che fuggono la Germania nazista, russi in rotta con il padre dei popoli, spagnoli con l’odio dei falangisti, italiani già stanchi di Mussolini, ma anche croati, polacchi, armeni, cinesi e arabi. Per la Francia sono tutti «giavanesi», una masnada arrivata da chissà dove, e le baracche in cui vivono diventano semplicemente l’«isola di Giava».
Il romanzo si snoda tra il fondo della miniera e il mondo in superficie in cui si fa di tutto per tirare a campare, tra il bordello di Estève e l’osteria di madame Michel, tra i gendarmi col chepì e le frane che accoppano.
I protagonisti sono fuggiaschi, migranti, banditi per i paesi da cui scappano e miserabili per quello in cui migrano; biografie impazzite di un’Europa che si avvicina al baratro. E la lingua del romanzo è quella di questa gente, un idioma vivo e potente che è riflesso del grande talento letterario di un autore che André Gide definì «un pari di Céline».

è nato a Varsavia nel 1908 da una famiglia ebrea, scomparsa nei campi di sterminio nazisti. Parte per la Francia nel 1926, dove per diversi anni lavora tra le miniere in Provenza e i mercati di Parigi. Grazie al sostegno di André Gide porta a termine il romanzo I giavanesi, con il quale si afferma come scrittore di grande talento. Dopo la Seconda guerra mondiale, nel 1943 si rifugia in Messico per trasferirsi poi negli Stati Uniti. Muore a Ginevra nel 1998 con la cittadinanza americana.

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pagine: 
    240
anno: 
    2008
isbn: 
    9788889969250

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Paolo Morelli

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