Lo scoppio della guerra in Ucraina ha colto tutti di sorpresa. Mentre gli analisti geopolitici si affannano in improbabili previsioni, i media si appiattiscono sulla retorica dell’aggressore e dell’aggredito. Anche i teorici del pensiero critico e i movimenti sono spiazzati, divisi tra slogan rituali e impotenti. A cosa è dovuta questa clamorosa impasse? Per Lazzarato la risposta è chiara: la guerra è stata rimossa dal dibattito politico, relegata tra i ferri vecchi del passato, confinata a zone remote del pianeta. Al contrario, spiega l’autore, la guerra non è mai scomparsa: è un elemento costitutivo del rapporto tra Stato e capitalismo. L’autore analizza le cause storiche della guerra, gli errori delle teorie critiche degli ultimi decenni, il rapporto tra industria militare, divisioni di classe, razza e genere, crisi ecologica e, rileggendo le teorie critiche del Novecento, sviluppa una questione decisiva: come costruire un punto di vista rivoluzionario sulla guerra? Con lo stile del pamphlet e il rigore del saggio, questo volume è un punto di riferimento per il dibattito attuale sulla guerra che sembra non conoscere alcun dissenso.
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