Il recupero del più grande archivio dei Carabinieri Reali oggi esistente, avvenuto a Rodi alla fine del 2013, ha permesso di rivedere la storia della presenza italiana nel Dodecaneso (1912-1947). Marco Clementi e Eirini Toliou, incrociando i documenti del nuovo fondo con quelli di altri archivi in Italia, Grecia, Gran Bretagna e Stati Uniti, hanno ricostruito le vicende della comunità israelitica di Rodi dalle leggi razziali del 1938 alla deportazione, avvenuta per opera degli occupanti tedeschi nel luglio 1944, ma con la complicità delle locali autorità civili italiane. Gli autori indagano anche la complessa fuga dei migranti dall’Europa antisemita verso la Palestina e i naufragi di navi come il Rim e il Pentcho nel Dodecaneso, dove si incrociarono vite e destini.
Con grande chiarezza e senza timore di violare luoghi comuni, si entra in un’epoca drammatica e piena di contraddizioni, nella quale le decisioni furono dettate dalla contingenza e le memorie di natura giustificazionista e autoassolutoria scritte dai protagonisti a posteriori decadono di fronte alla documentazione, in grande misura inedita. Un libro che si legge d’un fiato, emozionante, commovente. Un testo che racconta di una comunità distrutta durante la Shoah e illustra con passione le storie personali di donne e uomini che furono estirpati nel luglio 1944 dal luogo più remoto d’Europa e non fecero più ritorno a casa.
Recensioni
Roberto Tronk –
Sul «Foglio» la recensione di Nicoletta Tiliacos a “Gli ultimi ebrei di Rodi”, di Erini Toliou e Marco Clementi – 7 maggio 2015
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Roberto Tronk –
Sul «manifesto» la recensione a “Gli ultimi ebrei di Rodi”, di Marco Clementi – 22 aprile 2016
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