Dopo Gioventù ribelle a Londra. Dai teddy boys alla psichedelia D’Alessandro, profondo conoscitore degli straordinari anni della rivoluzione culturale che ha preceduto il ’68 in tutto l’Occidente, ci offre un vivacissimo affresco della rivolta giovanile americana. Fra la metà degli anni Cinquanta, con la «beat generation», e la fine dei Sessanta con la «hippie generation», la California diviene uno dei principali laboratori del passaggio dall’underground alla controcultura giovanile. Ferlinghetti apre la sua libreria e casa editrice City Lights; Ginsberg, Corso, Kerouac e altri artisti, poeti e scrittori si installano a San Francisco dove diffondono la loro narrativa rivoluzionaria che informa del verbo non violento masse di beatniks che si fanno nomadi vagabondi libertari. Nel 1965 tocca poi ai «flower power children» diffondere il loro messaggio, fra le comuni di Haihgt Ashbury e il festival di Monterey del giugno ’67. Serate acide, libero amore e tante attività poco commerciali e molto alternative.
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