La gioventù come categoria (sociale, politica, commerciale, culturale) nasce a Londra tra il 1956 e il 1967. Nel giro di quei dieci anni maledetti e liberi, la capitale inglese diventa una sorta di «laboratorio dei giovani moderni», dove nascono, confluiscono e si acutizzano le principali tendenze controculturali. Esplodono fenomeni musicali che innovano il modo di vivere (lo skiffle, il rock’n’roll, il beat, il pop). La moda diventa un fattore di identificazione. L’amore si libera e si fa percorso di ricerca esistenziale. Si sperimentano droghe e si ascoltano i poeti beatniks. Si manifesta per le strade contro le armi atomiche e per la pace in Vietnam.
Mentre in molti paesi europei si prepara un ’68 tutto politico, a Londra si vive un lungo risveglio controculturale. Così, fra il 1956 e il 1967, la città cambia aspetto e sostanza: dalla morale ipocrita post-vittoriana si passa alla modernità, interpretata dalla gioventù in un modo del tutto nuovo.
Recensioni
Roberto Tronk –
Su Repubblica la recensione del libro “Gioventù ribelle a Londra”, di Ruggero D’Alessandro – 16 ottobre 2016
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