Francesco Moranino, il comandante partigiano «Gemisto», fu tra i protagonisti della guerra di Liberazione e il più giovane componente dell’Assemblea Costituente. Ricoprì inoltre la carica di sottosegretario alla Difesa nel terzo governo De Gasperi, l’ultimo di «unità nazionale» prima del piano Marshall. Nel 1948 fu rieletto deputato, ma fu presto coinvolto in un’inchiesta per l’omicidio, avvenuto nell’inverno 1944, di cinque civili sospettati di spionaggio e delle mogli di due di essi. Moranino, assai poco fiducioso nella giustizia, espatriò in Cecoslovacchia. La sua travagliata vicenda animò il dibattito politico e si trascinò per molti anni tra rielezioni parlamentari, una nuova autorizzazione a procedere del 1955 e il conseguente processo con la condanna all’ergastolo. Moranino non usufruì della grazia concessa dal Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat nel 1964, ma rientrò in Italia solo due anni dopo, quando gli eventi per cui era stato condannato furono riconosciuti come azioni di guerra. Questa nuova edizione, dopo la prima del 2013, contiene approfondimenti sul processo e sulla situazione italiana nel pieno della «Guerra fredda».

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(1959) ha trascorso oltre vent'anni nell'attuale Repubblica Ceca. Ricercatore militante e appassionato di storia della Resistenza italiana, presso le edizioni DeriveApprodi figurano i volumi: Ultimi fuochi di Resistenza. Storia di un combattente della Volante Rossa (2009) e Il tenente Alvaro, la Volante Rossa e i rifugiati politici italiani in Cecoslovacchia (2011).

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Francesco Moranino, il comandante «Gemisto»

    La criminalizzazione della Resistenza
pagine: 
    208
anno: 
    2021
isbn: 
    9788865483947
libro 18,00

Francesco Moranino, il comandante «Gemisto»

    La criminalizzazione della Resistenza
libro 18,00

Francesco Moranino, il comandante partigiano «Gemisto», fu tra i protagonisti della guerra di Liberazione e il più giovane componente dell’Assemblea Costituente. Ricoprì inoltre la carica di sottosegretario alla Difesa nel terzo governo De Gasperi, l’ultimo di «unità nazionale» prima del piano Marshall. Nel 1948 fu rieletto deputato, ma fu presto coinvolto in un’inchiesta per l’omicidio, avvenuto nell’inverno 1944, di cinque civili sospettati di spionaggio e delle mogli di due di essi. Moranino, assai poco fiducioso nella giustizia, espatriò in Cecoslovacchia. La sua travagliata vicenda animò il dibattito politico e si trascinò per molti anni tra rielezioni parlamentari, una nuova autorizzazione a procedere del 1955 e il conseguente processo con la condanna all’ergastolo. Moranino non usufruì della grazia concessa dal Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat nel 1964, ma rientrò in Italia solo due anni dopo, quando gli eventi per cui era stato condannato furono riconosciuti come azioni di guerra. Questa nuova edizione, dopo la prima del 2013, contiene approfondimenti sul processo e sulla situazione italiana nel pieno della «Guerra fredda».

(1959) ha trascorso oltre vent'anni nell'attuale Repubblica Ceca. Ricercatore militante e appassionato di storia della Resistenza italiana, presso le edizioni DeriveApprodi figurano i volumi: Ultimi fuochi di Resistenza. Storia di un combattente della Volante Rossa (2009) e Il tenente Alvaro, la Volante Rossa e i rifugiati politici italiani in Cecoslovacchia (2011).

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pagine: 
    208
anno: 
    2021
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    9788865483947

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