A cura di Alfredo Tradardi, Diana Carminati, Enrico Bartolomei
Perché oggi è importante analizzare il colonialismo di insediamento?
Perché è dall’unione di un gruppo di ex insediamenti coloniali, gli Stati Uniti in primis, che si è sviluppata l’incontestata potenza egemone globale. Perché il colonialismo di insediamento, come forma specifica di dominio, definisce molti degli ordinamenti politici attuali. Come i popoli indigeni esposti all’assalto del colonialismo di insediamento, gli espulsi dalla produzione sono anch’essi marcati come inutili perché superflui. Popolazioni da liquidare: accumulazione senza riproduzione. Non solo biopolitica, ma necropolitica. Occorre comprendere a fondo questa nuova realtà, per reagire a un potere che assoggetta tutti. Ne deriva la necessità di stringere alleanze tra gli esclusi per un progetto di co-resistenza.
Il libro contiene interventi di:
John Collins, Honaida Ghanim, Jamil Hilal, David Lloyd, Ilan Pappé, Lorenzo Veracini, Waziyatawin, Patrick Wolfe.
Recensioni
Roberto Tronk –
Qui la recensione del volume a cura di E. Bartolomei, D. Carminati e A. Tradarti.
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