Nella crisi ambientale è tempo di osare nuovi paesaggi.
a cura di Florence Ferran, Claudia Mattogno, Annalisa Metta

Oggi più che mai l’emergenza climatica denuncia il ruolo degli esseri umani nel mondo vivente e l’inderogabile urgenza di occuparsene. I cittadini si mobilitano, si riappropriano della questione ambientale, sono disposti ad agire, a «farsi giardinieri» del pianeta, a prendersene cura. Restano però in attesa di nuove narrazioni collettive che rendano comprensibile e praticabile la transizione ecologica da compiere. Dal rinnovo dell’agricoltura urbana alla diffusione dei giardini condivisi, passando per il greenwashing dell’architettura e le sfide della «città selvatica», emergono nuove categorie di nature urbane, sullo sfondo di un rapporto più fertile tra città e natura, che chiama a ridiscutere le articolazioni tra centri, periferie, campagne, incolti. Gli autori italiani e francesi – tra paesaggisti, architetti, urbanisti, geografi, sociologi, filosofi, artisti – che dialogano in questo libro, esprimono attitudini e sensibilità diverse, ma condividono tutti una medesima convinzione: la necessità di inventare un modello di città che emerga dall’interazione responsabile e gioiosa tra tutte le forme del vivente, umanità compresa, in un ambiente – dal suolo al cielo, ai fenomeni atmosferici – nel quale siamo tutti collegati. «Bisogna coltivare il nostro giardino»: prendiamo alla lettera la metafora di Candide che conclude il famoso racconto di Voltaire, è tempo di osare nuovi paesaggi.

Gli autori del volume:

Cristina Bianchetti, Nathalie Blanc, Catherine Carré, Eric Cassar, Veronica Cavedagna, Laura Centemeri, Emanuele Coccia, Jean-Noël Consalés, Pierre Donadieu, Fabiola Fratini, Alberto Giustiniano, Mathieu Gontier, Giovanni Leghissa, Mathieu Lucas, Dominique Marchais, Franco Panzini, Paolo Pileri, Nelly Pons, Carlo Ratti, François Vadepied, Stéphanie Wyler.

autor*

è professoressa associata in letteratura francese presso l'Università di Cergy-Pontoise Paris Seine, specialista del Settecento e dei rapporti tra Letteratura e Arte. Lavora a Roma in quanto Addetta alla cooperazione scientifica e universitaria dell’Ambasciata di Francia in Italia. Ha curato con René Demoris, La peinture en procès, PSN, Paris 2001; con Delia Gambelli, Revers de fortune. Les jeux du hasard et de l’accident au XVIIIe siècle, Bulzoni, Roma 2009; con R. Demoris e C. Lucas-Fiorato, Art et violence. Vies d’artistes entre Italie, France, Angleterre, XVIe-XVIIIe siècle, Desjonquère, Paris 2012; con O. Belin, Les Ephémères, un patrimoine à construire, Fabula “Colloques”, 2016; con E.-M. Rollinat e F. Vanoosthuyse, Image et  enseignement, Honoré Champion, Paris 2017; con O. Belin, Les éphémères et l’événement, MSH, Paris 2018; con F. Moulin e E. Pavy, Lafont de Saint-Yenne, l’art, l’architecture, la ville, Diderot Studies 36, Droz, Genève 2019.

architetta, è professoressa di prima fascia di Urbanistica e insegna presso il corso di laurea di Ingegneria Edile-Architettura di Sapienza Università di Roma. I suoi campi di ricerca si collocano nell’ambito del disegno urbano con particolare riferimento alla struttura e al significato degli spazi di relazione, alle trasformazioni e alla riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica e del paesaggio contemporaneo, agli studi di genere.

è professoressa associata in Architettura del Paesaggio all’Università Roma Tre. La sua ricerca si rivolge ad approfondimenti teorico-critici ed esperienze applicate sul progetto degli spazi aperti. Nel 2016-2017 è stata l’Italian Fellow in Landscape Architecture presso l’American Academy di Roma e oggi ne è advisor. Tra i libri, Wild and the City. Landscape Architecture for Lush Urbanism (2019, con M.L. Olivetti), Southward. When Rome will have gone to Tunis (2018, con J. Berger), Anna e Lawrence Halprin. Paesaggi e coreografie del quotidiano (2015, con B. Di Donato). È tra i fondatori di Osa architettura e paesaggio.

rassegna stampa

Recensioni

  1. Roberto Tronk

    «Coltiviamo il nostro giardino» su @Eurocomunicazione

    Qui la recensione di Maria Tatsos.

Solamente clienti che hanno effettuato l'accesso ed hanno acquistato questo prodotto possono lasciare una recensione.

Coltiviamo il nostro giardino

    Osare nuovi paesaggi, prendersi cura, inselvatichire il mondo
pagine: 
    160
anno: 
    2019
isbn: 
    9788865483091
libro 15,00

Coltiviamo il nostro giardino

    Osare nuovi paesaggi, prendersi cura, inselvatichire il mondo
Nella crisi ambientale è tempo di osare nuovi paesaggi.
libro 15,00
a cura di Florence Ferran, Claudia Mattogno, Annalisa Metta

Oggi più che mai l’emergenza climatica denuncia il ruolo degli esseri umani nel mondo vivente e l’inderogabile urgenza di occuparsene. I cittadini si mobilitano, si riappropriano della questione ambientale, sono disposti ad agire, a «farsi giardinieri» del pianeta, a prendersene cura. Restano però in attesa di nuove narrazioni collettive che rendano comprensibile e praticabile la transizione ecologica da compiere. Dal rinnovo dell’agricoltura urbana alla diffusione dei giardini condivisi, passando per il greenwashing dell’architettura e le sfide della «città selvatica», emergono nuove categorie di nature urbane, sullo sfondo di un rapporto più fertile tra città e natura, che chiama a ridiscutere le articolazioni tra centri, periferie, campagne, incolti. Gli autori italiani e francesi – tra paesaggisti, architetti, urbanisti, geografi, sociologi, filosofi, artisti – che dialogano in questo libro, esprimono attitudini e sensibilità diverse, ma condividono tutti una medesima convinzione: la necessità di inventare un modello di città che emerga dall’interazione responsabile e gioiosa tra tutte le forme del vivente, umanità compresa, in un ambiente – dal suolo al cielo, ai fenomeni atmosferici – nel quale siamo tutti collegati. «Bisogna coltivare il nostro giardino»: prendiamo alla lettera la metafora di Candide che conclude il famoso racconto di Voltaire, è tempo di osare nuovi paesaggi.

Gli autori del volume:

Cristina Bianchetti, Nathalie Blanc, Catherine Carré, Eric Cassar, Veronica Cavedagna, Laura Centemeri, Emanuele Coccia, Jean-Noël Consalés, Pierre Donadieu, Fabiola Fratini, Alberto Giustiniano, Mathieu Gontier, Giovanni Leghissa, Mathieu Lucas, Dominique Marchais, Franco Panzini, Paolo Pileri, Nelly Pons, Carlo Ratti, François Vadepied, Stéphanie Wyler.

è professoressa associata in letteratura francese presso l'Università di Cergy-Pontoise Paris Seine, specialista del Settecento e dei rapporti tra Letteratura e Arte. Lavora a Roma in quanto Addetta alla cooperazione scientifica e universitaria dell’Ambasciata di Francia in Italia. Ha curato con René Demoris, La peinture en procès, PSN, Paris 2001; con Delia Gambelli, Revers de fortune. Les jeux du hasard et de l’accident au XVIIIe siècle, Bulzoni, Roma 2009; con R. Demoris e C. Lucas-Fiorato, Art et violence. Vies d’artistes entre Italie, France, Angleterre, XVIe-XVIIIe siècle, Desjonquère, Paris 2012; con O. Belin, Les Ephémères, un patrimoine à construire, Fabula “Colloques”, 2016; con E.-M. Rollinat e F. Vanoosthuyse, Image et  enseignement, Honoré Champion, Paris 2017; con O. Belin, Les éphémères et l’événement, MSH, Paris 2018; con F. Moulin e E. Pavy, Lafont de Saint-Yenne, l’art, l’architecture, la ville, Diderot Studies 36, Droz, Genève 2019.

architetta, è professoressa di prima fascia di Urbanistica e insegna presso il corso di laurea di Ingegneria Edile-Architettura di Sapienza Università di Roma. I suoi campi di ricerca si collocano nell’ambito del disegno urbano con particolare riferimento alla struttura e al significato degli spazi di relazione, alle trasformazioni e alla riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica e del paesaggio contemporaneo, agli studi di genere.

è professoressa associata in Architettura del Paesaggio all’Università Roma Tre. La sua ricerca si rivolge ad approfondimenti teorico-critici ed esperienze applicate sul progetto degli spazi aperti. Nel 2016-2017 è stata l’Italian Fellow in Landscape Architecture presso l’American Academy di Roma e oggi ne è advisor. Tra i libri, Wild and the City. Landscape Architecture for Lush Urbanism (2019, con M.L. Olivetti), Southward. When Rome will have gone to Tunis (2018, con J. Berger), Anna e Lawrence Halprin. Paesaggi e coreografie del quotidiano (2015, con B. Di Donato). È tra i fondatori di Osa architettura e paesaggio.

Recensioni

  1. Roberto Tronk

    «Coltiviamo il nostro giardino» su @Eurocomunicazione

    Qui la recensione di Maria Tatsos.

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pagine: 
    160
anno: 
    2019
isbn: 
    9788865483091

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