E il dominio ha smesso di offrire lo sguardo familiare del semplice bastone

Ne è passato di tempo da quando il Capitale obbligava al lavoro ricorrendo alla coercizione e alla forza bruta. Oggi, al contrario, per convertire al meglio il lavoro in forza-lavoro ricorre agli affetti. Per questo possiamo parlare di una nuova economia delle passioni, specifica delle forme di sfruttamento e della messa al lavoro contemporanee. Per questo, per analizzare il nuovo regime del capitalismo, occorre guardare agli affetti e ai desideri che muovono le forme di adesione al lavoro e fanno da perno allo sfruttamento.

«Servitù volontaria» è il nome del nuovo paradigma? L’autore sembra suggerire di no. Perché l’economia delle passioni e degli affetti, sulla quale si fonda la messa al lavoro oggi, non è questione di volontà. Bensì di strutture, di tecnologie della soggettività e di produzione di desideri conformi. Insomma, di un’architettura dello sfruttamento fondata sull’individuo e il suo desiderio.

Ecco perché occorre integrare l’analisi di Marx con un’antropologia degli affetti in grado di dare conto di questa paradossale richiesta del Capitale: avere dei lavoratori sfruttati […] e felici. Servirà, dunque, tornare al pensiero di Spinoza.

autor*

è direttore di ricerca al Centre National de la Recherche Scientifique francese. I suoi lavori mirano a sviluppare un'economia politica di matrice spinozista (L’intérêt souverain, 2006; Spinoza et les sciences sociales, 2008). Si è occupato anche della questione delle crisi del capitalismo finanziario (Jusqu’à quand? Pour en finir avec les crises financières, 2008; La crise de trop, 2009).

rassegna stampa

Recensioni

  1. Roberto Tronk

    Frédéric Lordon e i predatori delle passioni («il manifesto»)

    Intervista di Benedetto Vecchi a Frédéric Lordon, a proposito del suo libro “Capitalismo, desiderio e servitù” – da «il manifesto», 2 aprile 2015

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  2. Roberto Tronk

    Lo sfruttamento delle passioni («Che-fare»)

    Sulla rivista online «che-fare», un estratto del saggio di Frédéric Lordon, “Capitalismo, desiderio e servitù” – 9 aprile 2015

    Vai all’articolo

  3. Roberto Tronk

    Le passioni sediziose dell’operaviva («alfabeta2»)

    Nello speciale di «Alfabeta2» sulle “passioni del ‪‎neoliberismo‬” anche un testo di Federico Chicchi scritto a partire dal libro “Capitalismo, desiderio e servitù” di Frédéric Lordon – 9 maggio 2015

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  4. Roberto Tronk

    Divenire perpendicolari («alfabeta2»)

    Nello speciale di «Alfabeta2» su “le passioni del neoliberismo” un testo di Anastasia Barone a partire da “Capitalismo, desiderio e servitù” di Frédéric Lordon – 9 maggio 2015

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  5. Roberto Tronk

    Lordon su «Pagina Uno»

    Sul n. 43 della rivista «Pagina Uno» la recensione a “Capitalismo, desiderio e servitù” di Frédéric Lordon – 14 luglio 2015

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Capitalismo, desiderio e servitù

    Antropologia delle passioni e forme dello sfruttamento
pagine: 
    216
anno: 
    2015
isbn: 
    9788865481059
libro 16,00

Capitalismo, desiderio e servitù

    Antropologia delle passioni e forme dello sfruttamento
E il dominio ha smesso di offrire lo sguardo familiare del semplice bastone
libro 16,00

Ne è passato di tempo da quando il Capitale obbligava al lavoro ricorrendo alla coercizione e alla forza bruta. Oggi, al contrario, per convertire al meglio il lavoro in forza-lavoro ricorre agli affetti. Per questo possiamo parlare di una nuova economia delle passioni, specifica delle forme di sfruttamento e della messa al lavoro contemporanee. Per questo, per analizzare il nuovo regime del capitalismo, occorre guardare agli affetti e ai desideri che muovono le forme di adesione al lavoro e fanno da perno allo sfruttamento.

«Servitù volontaria» è il nome del nuovo paradigma? L’autore sembra suggerire di no. Perché l’economia delle passioni e degli affetti, sulla quale si fonda la messa al lavoro oggi, non è questione di volontà. Bensì di strutture, di tecnologie della soggettività e di produzione di desideri conformi. Insomma, di un’architettura dello sfruttamento fondata sull’individuo e il suo desiderio.

Ecco perché occorre integrare l’analisi di Marx con un’antropologia degli affetti in grado di dare conto di questa paradossale richiesta del Capitale: avere dei lavoratori sfruttati […] e felici. Servirà, dunque, tornare al pensiero di Spinoza.

è direttore di ricerca al Centre National de la Recherche Scientifique francese. I suoi lavori mirano a sviluppare un'economia politica di matrice spinozista (L’intérêt souverain, 2006; Spinoza et les sciences sociales, 2008). Si è occupato anche della questione delle crisi del capitalismo finanziario (Jusqu’à quand? Pour en finir avec les crises financières, 2008; La crise de trop, 2009).

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  1. Roberto Tronk

    Frédéric Lordon e i predatori delle passioni («il manifesto»)

    Intervista di Benedetto Vecchi a Frédéric Lordon, a proposito del suo libro “Capitalismo, desiderio e servitù” – da «il manifesto», 2 aprile 2015

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  2. Roberto Tronk

    Lo sfruttamento delle passioni («Che-fare»)

    Sulla rivista online «che-fare», un estratto del saggio di Frédéric Lordon, “Capitalismo, desiderio e servitù” – 9 aprile 2015

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  3. Roberto Tronk

    Le passioni sediziose dell’operaviva («alfabeta2»)

    Nello speciale di «Alfabeta2» sulle “passioni del ‪‎neoliberismo‬” anche un testo di Federico Chicchi scritto a partire dal libro “Capitalismo, desiderio e servitù” di Frédéric Lordon – 9 maggio 2015

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  4. Roberto Tronk

    Divenire perpendicolari («alfabeta2»)

    Nello speciale di «Alfabeta2» su “le passioni del neoliberismo” un testo di Anastasia Barone a partire da “Capitalismo, desiderio e servitù” di Frédéric Lordon – 9 maggio 2015

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  5. Roberto Tronk

    Lordon su «Pagina Uno»

    Sul n. 43 della rivista «Pagina Uno» la recensione a “Capitalismo, desiderio e servitù” di Frédéric Lordon – 14 luglio 2015

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pagine: 
    216
anno: 
    2015
isbn: 
    9788865481059

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