Corpi e vite al lavoro nel biocapitalismo.
Prefazione di Angela Balzano
Postfazione di Carlo Flamigni

Tra il pullulare di discorsi sul capitalismo avanzato spicca l’assenza di analisi sui corpi. Sono in tanti a focalizzarsi sul capitalismo cognitivo, trascurando il versante della produzione materiale sul quale si fonda l’economia della vita. Melinda Cooper e Catherine Waldby con questo libro colmano tale lacuna, mostrando come la bioeconomia si sia sviluppata a partire dalle capacità biologiche insite nei corpi stessi, e in particolare nei corpi delle donne.

Tra i più fiorenti settori del capitalismo ci sono infatti quelli trainati dalle scienze della vita. Medicina riproduttiva e medicina rigenerativa hanno aperto nuovi mercati globali, la cui fonte di plusvalore coincide direttamente con le potenzialità generative dei corpi delle donne, ma non solo. Aumenta la domanda di ovociti, uteri, sperma, placenta, sangue del cordone ombelicale, cellule staminali, embrioni. Spuntano cliniche specializzate in fecondazione assistita e maternità sostitutiva e agenzie intermediarie pronte a fornire questi materiali in vivo, dagli Stati Uniti all’India, passando per l’Europa dell’Est e la Cina.

Ma chi sono i fornitori di questi materiali? Cooper e Waldby analizzano il lavoro riproduttivo e rigenerativo ai tempi del biopotere, focalizzandosi più che su questioni etiche e giuridiche sulle condizioni di vita di una manodopera «clinica» oggi globalmente diffusa, quando il capitalismo fa dell’appropriazione della vita una nuova frontiera di colonizzazione dietro la spinta di nuove tecnologie.

autor*

(Novara, 1937). È stato tra i fondatori dell’Istituto Ernesto de Martino, nell’ambito del quale ha svolto un’intensa è docente presso il dipartimento di politiche sociali dell’Università di Sydney. In italiano, si segnala la pubblicazione, del suo La vita come plusvalore (ombre corte, 2013).

è professoressa presso l’Academy of Social Sciences Australia e direttrice del Biopolitics of Science Research Network presso l’Università di Sydney.

rassegna stampa

Recensioni

  1. Roberto Tronk

    Biolavoro, il corpo al lavoro («Che Fare»)

    Pubblicato su CheFare un saggio di Angela Balzano, traduttrice di Biolavoro Globale – di Catherine Waldby e Melinda Cooper.

    Vai all’articolo

  2. Roberto Tronk

    Materiali viventi nella catena del valore («il manifesto»)

    Sul manifesto la recensione di Cristina Morini a «Biolavoro globale», di Catherine Waldby e Melinda Cooper – da «il manifesto», 7 marzo 2015

    Vai all’articolo

  3. Roberto Tronk

    L’eteronormatività tra costruzione e riproduzione («About Gender»)

    Sulla rivista internazionale di studi di genere «About Gender» una recensione al libro di Catherine Waldby e Melinda Cooper, “Biolavoro globale” – 7 maggio 2015

    Leggi in PDF

  4. Roberto Tronk

    La produzione della vita («alfabeta2»)

    Su «alfabeta2» la recensione di Paolo Vernaglione al libro “Biolavoro globale”, di Catherine Waldby e Melinda Cooper – 11 maggio 2015

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  5. Roberto Tronk

    Capitalismo, corpo e vita («Pandora»)

    Recensione di Andrea Baldazzini al libro di Catherine Waldby e Melinda Cooper, “Biolavoro globale. Corpi e nuova manodopera” – da «Pandora. Rivista di teoria e politica», 21 maggio 2015

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  6. Roberto Tronk

    La ricca fertilità del capitale umano («il manifesto»)

    Sul manifesto un’intervista inedita di Angela Balzano a Melinda Cooper e Catherine Waldby, autrici di “Biolavoro globale. Corpi e nuova manodopera” – da «il manifesto» 4 giugno 2015

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  7. Roberto Tronk

    Maternità surrogata («Il lavoro culturale»)

    Una riflessione di Federico Zappino sulla maternità surrogata, a partire dal libro “Biolavoro globale”, di Melinda Cooper e Catherine Waldby

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Biolavoro globale

    Corpi e nuova manodopera
pagine: 
    256
anno: 
    2015
isbn: 
    9788865481127
libro 18,00

Biolavoro globale

    Corpi e nuova manodopera
Corpi e vite al lavoro nel biocapitalismo.
libro 18,00
Prefazione di Angela Balzano
Postfazione di Carlo Flamigni

Tra il pullulare di discorsi sul capitalismo avanzato spicca l’assenza di analisi sui corpi. Sono in tanti a focalizzarsi sul capitalismo cognitivo, trascurando il versante della produzione materiale sul quale si fonda l’economia della vita. Melinda Cooper e Catherine Waldby con questo libro colmano tale lacuna, mostrando come la bioeconomia si sia sviluppata a partire dalle capacità biologiche insite nei corpi stessi, e in particolare nei corpi delle donne.

Tra i più fiorenti settori del capitalismo ci sono infatti quelli trainati dalle scienze della vita. Medicina riproduttiva e medicina rigenerativa hanno aperto nuovi mercati globali, la cui fonte di plusvalore coincide direttamente con le potenzialità generative dei corpi delle donne, ma non solo. Aumenta la domanda di ovociti, uteri, sperma, placenta, sangue del cordone ombelicale, cellule staminali, embrioni. Spuntano cliniche specializzate in fecondazione assistita e maternità sostitutiva e agenzie intermediarie pronte a fornire questi materiali in vivo, dagli Stati Uniti all’India, passando per l’Europa dell’Est e la Cina.

Ma chi sono i fornitori di questi materiali? Cooper e Waldby analizzano il lavoro riproduttivo e rigenerativo ai tempi del biopotere, focalizzandosi più che su questioni etiche e giuridiche sulle condizioni di vita di una manodopera «clinica» oggi globalmente diffusa, quando il capitalismo fa dell’appropriazione della vita una nuova frontiera di colonizzazione dietro la spinta di nuove tecnologie.

(Novara, 1937). È stato tra i fondatori dell’Istituto Ernesto de Martino, nell’ambito del quale ha svolto un’intensa è docente presso il dipartimento di politiche sociali dell’Università di Sydney. In italiano, si segnala la pubblicazione, del suo La vita come plusvalore (ombre corte, 2013).

è professoressa presso l’Academy of Social Sciences Australia e direttrice del Biopolitics of Science Research Network presso l’Università di Sydney.

Recensioni

  1. Roberto Tronk

    Biolavoro, il corpo al lavoro («Che Fare»)

    Pubblicato su CheFare un saggio di Angela Balzano, traduttrice di Biolavoro Globale – di Catherine Waldby e Melinda Cooper.

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  2. Roberto Tronk

    Materiali viventi nella catena del valore («il manifesto»)

    Sul manifesto la recensione di Cristina Morini a «Biolavoro globale», di Catherine Waldby e Melinda Cooper – da «il manifesto», 7 marzo 2015

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    L’eteronormatività tra costruzione e riproduzione («About Gender»)

    Sulla rivista internazionale di studi di genere «About Gender» una recensione al libro di Catherine Waldby e Melinda Cooper, “Biolavoro globale” – 7 maggio 2015

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    Recensione di Andrea Baldazzini al libro di Catherine Waldby e Melinda Cooper, “Biolavoro globale. Corpi e nuova manodopera” – da «Pandora. Rivista di teoria e politica», 21 maggio 2015

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pagine: 
    256
anno: 
    2015
isbn: 
    9788865481127

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