Uno sguardo attento sulle migrazioni e sul Sud

Questo libro raccoglie una serie di immagini che descrivono con poetica raffinatezza la socialità contadina di un paese della Sila più profonda nel mezzo negli anni Sessanta e Settanta. Posture di uomini alle prese con il pascolo e la marchiatura del bestiame. 

Volti di donne – maestose madonne «in nero» – che si scambiano sguardi in un mercato. Bambini che giocano mimando la scena della crocifissione rappresentata in una sagra religiosa. Immagini che sembrano appartenere al set di un film in costume; non solo gli abiti sono di un’altra epoca, ma anche la pelle e i tratti dei volti, gli oggetti, gli scorci dei paesaggi.

I testi sono cronache di incontri con persone di età tra i cinquanta e i novant’anni in tre differenti luoghi: la Sila, Torino e Buenos Aires. I temi prevalenti riguardano la vita nel Meridione nei primi anni Sessanta, le conseguenze psichiche e materiali dell’emigrazione, le analogie con gli immigranti che oggi giungono da noi e la storia di una stalla – data alle fiamme da anonimi nel 1997 – che gli intervistati hanno costruito e dove hanno lavorato oltre quarant’anni fa. 

Dai racconti di ognuno traspare il ricordo di una comunità economicamente povera ma ricca di valori etici, come il rispetto della parola data, la parola d’onore, che garantiva l’applicazione dei contratti di lavoro e stabiliva i patti nelle relazioni amicali e familiari proiettandosi in un tempo che riguardava la vita intera. E persino il tempo destinato al piacere era ampio, se si considera che i festeggiamenti di periodi di abbondanza quali le raccolte, oppure l’uccisione del maiale, erano eventi a cui si dedicavano intere giornate durante le quali si celebrava la sacralità del mangiare e la donazione al prossimo.

autor*

scrive e fa vino rosso in Toscana. Con la casa editrice Pequod ha pubblicato Il Signor Ma (2000) e Cos’è questa nuvola (2011). Presso le edizioni DeriveApprodi ha curato l’antologia di racconti sul vino Confesso che ho bevuto (insieme a Silverio Novelli, 2004); Pixel (di nuovo con Silverio Novelli (2012); Storie di volti e di parole (2016)  e Bestiario umano (2021) con Nicola Boccianti.

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Avant’ieri

    Storie di emigrazione e cultura contadina tra Sila, Torino e Buenos Aires
pagine: 
    108
anno: 
    2009
isbn: 
    9788889969618
libro 18,00

Avant’ieri

    Storie di emigrazione e cultura contadina tra Sila, Torino e Buenos Aires
Uno sguardo attento sulle migrazioni e sul Sud
libro 18,00

Questo libro raccoglie una serie di immagini che descrivono con poetica raffinatezza la socialità contadina di un paese della Sila più profonda nel mezzo negli anni Sessanta e Settanta. Posture di uomini alle prese con il pascolo e la marchiatura del bestiame. 

Volti di donne – maestose madonne «in nero» – che si scambiano sguardi in un mercato. Bambini che giocano mimando la scena della crocifissione rappresentata in una sagra religiosa. Immagini che sembrano appartenere al set di un film in costume; non solo gli abiti sono di un’altra epoca, ma anche la pelle e i tratti dei volti, gli oggetti, gli scorci dei paesaggi.

I testi sono cronache di incontri con persone di età tra i cinquanta e i novant’anni in tre differenti luoghi: la Sila, Torino e Buenos Aires. I temi prevalenti riguardano la vita nel Meridione nei primi anni Sessanta, le conseguenze psichiche e materiali dell’emigrazione, le analogie con gli immigranti che oggi giungono da noi e la storia di una stalla – data alle fiamme da anonimi nel 1997 – che gli intervistati hanno costruito e dove hanno lavorato oltre quarant’anni fa. 

Dai racconti di ognuno traspare il ricordo di una comunità economicamente povera ma ricca di valori etici, come il rispetto della parola data, la parola d’onore, che garantiva l’applicazione dei contratti di lavoro e stabiliva i patti nelle relazioni amicali e familiari proiettandosi in un tempo che riguardava la vita intera. E persino il tempo destinato al piacere era ampio, se si considera che i festeggiamenti di periodi di abbondanza quali le raccolte, oppure l’uccisione del maiale, erano eventi a cui si dedicavano intere giornate durante le quali si celebrava la sacralità del mangiare e la donazione al prossimo.

scrive e fa vino rosso in Toscana. Con la casa editrice Pequod ha pubblicato Il Signor Ma (2000) e Cos’è questa nuvola (2011). Presso le edizioni DeriveApprodi ha curato l’antologia di racconti sul vino Confesso che ho bevuto (insieme a Silverio Novelli, 2004); Pixel (di nuovo con Silverio Novelli (2012); Storie di volti e di parole (2016)  e Bestiario umano (2021) con Nicola Boccianti.

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pagine: 
    108
anno: 
    2009
isbn: 
    9788889969618

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