Se oggi viviamo in tempi di crisi, ciò che più è in crisi è la nostra capacità di immaginare un’alternativa, non solo rispetto allo specifico contesto politico e istituzionale odierno, ma soprattutto rispetto al dato sistemico della società capitalistica. Questo libro ripercorre alcuni temi classici del rapporto tra governati e governanti, riaprendoli alle questioni più attuali e al rinnovato interesse per il linguaggio proprio del diritto. I saggi qui presenti, pensati nel confronto tra la scienza giuridica, la storia e la filosofia, intendono rispondere ad alcune grandi questioni del presente. Cosa significa l’attuale «uso politico del diritto»? E ancora, quale rapporto esiste tra i movimenti e le istituzioni? Che rapporto intercorre tra l’ambiguità della dimensione del potere e la fondazione di nuove istituzioni non statali? Cosa accade quando lo Stato non detiene più il monopolio della produzione del diritto?
Se da un lato le istituzioni, i dispositivi rappresentativi, le procedure di legittimazione attraversano una profonda crisi, dall’altro l’epoca presente non ha ancora trovato le forme politiche adeguate per rispondere a questo mutamento. La ricerca diviene allora un lavoro di immaginazione politica.
Con interventi
di Gaetano Azzariti, Gabriella Bonacchi, Pietro Costa, Augusto Illuminati, Sandro Mezzadra, Paolo Napoli, Antonio Negri, Brett Neilson, Pierangelo Schiera, Raùl Sànchez Cedillo
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